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Non chiudete la scuola ospedaliera dell’infanzia

Perché i bimbi ricoverati al policlinico Le Scotte di Siena non potranno più andare all’asilo come i loro compagni che stanno a casa?

Non potete chiudere la Scuola dell’Infanzia che accoglie ogni anno tantissimi bambini, provenienti dall’Italia e dall’estero.
Per loro, costretti a stare in ospedale, da settembre non ci saranno più le maestre a farli giocare, disegnare; a leggergli le favole!
Per loro ci saranno soltanto i camici di medici e paramedici!

Non sono servite a nulla le mozioni dei politici in Consiglio Regionale; non bastano le oltre 3000 firme raccolte contro la chiusura delle scuole ospedaliere dell’infanzia toscane.
Le istituzioni scolastiche, Ufficio Scolastico Regionale della Toscana e Ministero dell’Istruzione e dell’Università, tacciono e non danno spiegazioni riguardo la possibilità di ritornare sui propri passi, revocando la circolare che di fatto ha stabilito la chiusura delle scuole ospedaliere dell’infanzia della Toscana, attive presso il policlinico Le scotte di Siena e presso quello di Massa.

Le associazioni A.I.G.R. (Associazione Italiana Genitori di bambini affetti da Retinoblastoma), insieme a A.T.L. Siena (Associazione Toscana contro le Leucemie ed i Tumori del Bambino ), chiedono che le istituzioni preposte rivedano immediatamente il provvedimento di chiusura e che venga garantito il servizio scolastico anche per il futuro.
Il provvedimento dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana è contrario ad ogni principio educativo e riabilitativo dei piccoli pazienti.
“Il Retinoblastoma – dichiara Flavio Vezzosi, Presidente di A.I.G.R., – è un tumore della retina, che colpisce prevalentemente i bimbi alla nascita. Al policlinico Le Scotte di Siena arrivano bambini piccoli, ma anche molti di età in cui dovrebbero frequentare la scuola dell’infanzia. Poter trascorrere parte del loro tempo impegnati in attività ludiche ed educative, seguite da insegnanti della scuola dell’infanzia esperte e competenti, è per loro una condizione di normalità. Non possiamo quindi accettare che questo servizio scolastico venga loro precluso. Sarebbe una vera ingiustizia ed una grave discriminazione, contraria ad ogni principio di equità sociale e di inclusione”.

“I bambini malati di leucemia devono spesso trascorrere lunghi periodi di ricovero in ospedale. Non possiamo quindi accettare che a loro venga negato il diritto di poter frequentare la scuola, a partire da quella dell’infanzia!” Ha detto Katia Landi, Presidente di ATL Siena.

Il diritto allo studio non può essere garantito soltanto per la scuola primaria e secondaria. Non si può cancellare un percorso educativo fatto di accoglienza e buone prassi, che in tanti anni di attività scolastica, ha reso l’ospedale un luogo meno ostile per migliaia di piccoli meno fortunati.

A.I.G.R. e ATL Siena intendono tutelare i diritti dei piccoli malati e sono pronte a proseguire la battaglia, fino a quando il provvedimento dell’U.S.R. della Toscana non sarà annullato.

info@aigr.it
http://www.aigr.it

info@atl-onlus.org
http://www.atl-onlus.org

Flavio Vezzosi
Presidente A.I.G.R.

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